Page 474 - Shakespeare - Vol. 3
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OLIVIA
Ho detto fin troppo a un cuore di pietra e ho esposto la mia reputazione,
commettendo un’imprudenza. C’è qualcosa in me che biasima il mio errore.
Eppure il mio errore è così ostinato da farsi beffe d’ogni rimprovero.
VIOLA
Il dolore del mio signore è di fatto pari alla vostra passione.
OLIVIA
Accetta questo monile. È la mia miniatura. Non rifiutarlo: non avendo il dono
della parola non può importunarti. Però torna domani, te ne prego. Cosa
potrei negarti, se solo me lo chiedessi, a eccezione dell’onore?
VIOLA
Non vi chiedo nulla, salvo l’amore per il mio signore.
OLIVIA
Ma come potrei concedergli, senza disonorarmi, quel che ho appena offerto a
te?
VIOLA
Ve ne dispenso.
OLIVIA
Bene. Torna domani. Addio. Un demonio che ti somigli potrebbe trascinar
l’anima mia all’inferno.
(Esce.)
Entrano Sir Toby e Fabian.
SIR TOBY
Dio vi salvi, ragazzo!
VIOLA
Voi pure, signore.
SIR TOBY