Page 477 - Shakespeare - Vol. 3
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SIR TOBY
Insomma, amico, è il diavolo in persona. Non mi è mai capitato d’imbattermi
in una virago simile. Ho fatto un assalto con lui, con le spade rinfoderate, e
mi ha tirato una stoccata così precisa che non mi è riuscito di pararla. Quando
poi para e risponde, lo fa con una fermezza paragonabile solo a quella del
terreno che avete sotto ai piedi. Ho sentito dire che è stato maestro d’armi
dello Scià di Persia.
SIR ANDREW
Maledizione! Non ho intenzione di battermi con costui!
SIR TOBY
Capisco, ma quel signore non vuol sentir parlare di pace. Fabian lo trattiene
laggiù a fatica.
SIR ANDREW
Canchero! Se solo avessi saputo che era così coraggioso, così provetto a tirar
di scherma, avrei preferito andare all’inferno piuttosto che sfidarlo. Se lascerà
cader la sfida, prometto di regalargli Capilet, il mio cavallo.
SIR TOBY
Glielo proporrò. Voi però restate qui e cercate d’assumere un atteggiamento
dignitoso. La vicenda finirà senza morti né feriti. (A parte) Per la Madonna, il
suo cavallo lo monterò io, proprio come ho montato lui.
Entrano Fabian e Viola.
(Rivolto a Fabian) L’ho convinto a cedere il suo cavallo per comporre la
disputa. Gli ho raccontato che quel giovane è il diavolo in persona.
FABIAN
E il giovanotto s’è fatto un’idea in tutto simile dello sfidante. Ansimava, è
impallidito, come se avesse avuto un orso alle calcagna.
SIR TOBY
(A Viola) Niente da fare, signore. È deciso a battersi con voi per tenere fede
al giuramento fatto. Per la Madonna, dice di aver riflettuto sulla lite e che non