Page 480 - Shakespeare - Vol. 3
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m’attende. Mi sembri sconvolto, animo, via!
SECONDA GUARDIA
Andiamo, signore.
ANTONIO
Mi vedo obbligato a chiederti una parte di quel danaro.
VIOLA
Di quale danaro parlate, signore? In considerazione della vostra
dimostrazione d’affetto nei miei confronti e per aiutarvi in un frangente per
voi così difficile, vi presterò qualcosa attingendo alle mie magre risorse.
Dividerò con voi quanto ho in tasca, anche se non è una gran somma. Eccovi
la metà del mio forziere.
(Offre delle monete ad Antonio che le rifiuta.)
ANTONIO
Mi rinnegheresti proprio adesso? Possibile che tu voglia negare quel che ho
fatto per te? Non provocar la mia miseria, altrimenti mi vedrò costretto ad
abbassarmi al punto da rinfacciarti la mia generosità nei tuoi confronti.
VIOLA
Non so di quali servizi parliate. Non vi conosco, né alla voce né alla vista. In
un uomo detesto l’ingratitudine, più ancora delle menzogne, della vanità,
delle farneticazioni alcoliche o di qualsiasi macchia di vizio che s’insinui nel
nostro debole sangue.
ANTONIO
Santi del paradiso!
SECONDA GUARDIA
Andiamo, signore, è l’ora.
ANTONIO
Ancora una parola, ve ne prego. Si deve a me se un giorno ho strappato
questo ragazzo dalle fauci della morte. L’ho confortato con tutto l’affetto di
cui sono capace. Sono stato devoto alla sua immagine che sembrava