Page 473 - Shakespeare - Vol. 3
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MARIA
Il momento è quanto mai favorevole. Malvolio sta conversando con la mia
padrona, ma presto se ne andrà.
SIR TOBY
Muovetevi, Sir Andrew. Appostatevi in un angolo del giardino, come un sbirro.
Non appena spunta, sguainate la spada. Nel farlo, investitelo con una valanga
d’improperi. Non sarebbe la prima volta che una bella bestemmia,
pronunciata con voce tonante, possa più, per la reputazione di un uomo
coraggioso, di cento prove di valore. Suvvia, muovetevi!
SIR ANDREW
Quanto a bestemmie, so il fatto mio.
Esce.
SIR TOBY
Non ci penso nemmeno a recapitare questa lettera giacché il contegno di quel
giovane gentiluomo sta a suggerire che è sensibile e raffinato. Ne è conferma
il suo ruolo d’intermediario tra il duca e mia nipote. Ecco perché questa
lettera, un autentico capolavoro d’imbecillità, non lo metterà certamente in
angustie perché il giovanotto capirà che a scriverla è stato un cretino. Invece,
signori cari, gli presenterò la sfida verbalmente; gli dirò che Aguecheek è un
mostro di coraggio e farò in modo che il giovane, in quanto tale, ci caschi in
pieno facendosi un’idea formidabile della sua rabbia, della sua abilità, del suo
impeto e della sua furia. Alla fine avranno tanta paura l’uno dell’altro che gli
basterà scambiare un’occhiata per uccidersi, come due basilischi.
Entrano Olivia e Viola.
FABIAN
Ecco arrivare il giovanotto in compagnia di vostra nipote. Lasciamoli soli
finché lui non se ne sarà andato, dopo di che lo pedineremo.
SIR TOBY
Nel frattempo voglio meditare sul tenore di un messaggio di sfida che gli
faccia venire i brividi.
(Escono Sir Toby, Fabian e Maria.)