Page 458 - Shakespeare - Vol. 3
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VIOLA

          Quand’è così, avete visto giusto perché non sono quel che sembro.



              OLIVIA
          Ah, se solo foste quel che io desidero!



              VIOLA
          Siete  così  certa  che  sarebbe  meglio,  signora?  Vorrei  che  aveste  ragione
          perché per ora sono il vostro zimbello.



              OLIVIA
          (A parte)

          Ah, quant’è affascinante un rifiuto sulle sue labbra stizzite e superbe! È facile
          nascondere  l’amore,  proprio  come  un  delitto.  La  notte  dell’amore  è  il
          meriggio.  Cesario,  te  lo  giuro  sulle  rose  di  primavera,  sulla  verginità,
          sull’onore,  sulla  verità,  su  ogni  altra  cosa,  che  ti  amo  al  punto  che,

          nonostante tutto il tuo orgoglio, né il discernimento né il calcolo m’aiutano a
          nascondere la mia passione. E non rispondermi che se anche imploro il tuo
          amore,  non  vedi  ragione  per  contraccambiarmi.  Al  contrario,  annodando
          ragione a ragione, penso che, se l’amore implorato è bello, ancor più bello è

          l’amore spontaneamente offerto.



              VIOLA
          Sull’innocenza e sulla giovinezza mie, giuro che ho anch’io un cuore, un’anima
          e una fede di cui nessuna donna, né ora né mai, potrà esser padrona. E ora
          addio,  signora,  non  verrò  più  a  piangere  davanti  a  voi  le  lacrime  del  mio
          padrone.



              OLIVIA

          No,  torna  ancora,  perché  solo  tu  potresti  indurre  il  mio  cuore,  che  ora  lo
          detesta, ad accettarlo.
                                                                                                        Escono.



                                                    Scena II         EN



                                                     La casa di Olivia
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