Page 430 - Shakespeare - Vol. 3
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mandato a chiamare Malvolio, il maggiordomo, per ordinargli di cacciarvi fuori
di qui, sbugiardatemi pure.
SIR TOBY
La signora è del Catai, noi siamo dei furbastri, Malvolio non è che un Peg-a-
Ramsey 32 e (canta) «Noi siamo tre burloni». Io e lei non siamo forse parenti?
Non abbiamo lo stesso sangue? Marameo, madama! (Canta) C’era un tale in
Babilonia, Signora mia, Signora mia.
BUFFONE
Accipicchia, il nostro cavaliere è in forma smagliante.
SIR ANDREW
Già, se la cava bene, quand’è in forma, e lo stesso vale anche per me. Lui ci
mette più grazia, io più naturalezza.
SIR TOBY
(Canta)
Oh, quel dodici di dicembre...
MARIA
Per amor di Dio, zitti!
Entra Malvolio.
MALVOLIO
Siete forse ammattiti, signori miei? Non avete un’ombra di giudizio, di
educazione, di decenza, da mettervi a vociare come calderai a quest’ora di
notte? Avete intenzione di ridurre la casa della mia signora a locanda urlando
a squarciagola le vostre canzoni da ciabattini, senza temperar la voce e senza
remore? Senza alcun rispetto per il luogo, per l’ora e per il prossimo?
SIR TOBY
Guarda, amico, che siamo andati a tempo, senza mai stonare. Vai sulla forca!
MALVOLIO
Sir Toby, voglio essere chiaro con voi. La mia signora mi ha ordinato di dirvi