Page 410 - Shakespeare - Vol. 3
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spiritoso che un cervellone rincretinito». Iddio vi benedica, signora.



              OLIVIA
          Portate via il buffone.



              BUFFONE
          Avete sentito, amici? Portate via la signora.



              OLIVIA
          Come  buffone  ormai  sei  a  secco.  Non  voglio  più  saperne  di  te.  E  poi  sei
          diventato disonesto.



              BUFFONE
          Due difetti emendabili, signora, con un po’ di vino e qualche buon consiglio.

          Date  da  bere  al  buffone,  e  il  buffone  non  sarà  più  a  secco.  Ordinate  allo
          scansafatiche di emendarsi e, sempre ammesso che lo faccia, non farà più lo
          scansafatiche, altrimenti ci penserà il rammendatore a rammendarlo. Perché
          quel  che  è  emendato  è  solo  rammendato.  La  virtù  trasgredita  non  è

          rammendata che col peccato, e il peccato che si emenda non è rammendato
          che  con  la  virtù.  Se  questo  semplice  sillogismo  funziona,  bene,  in  caso
          contrario che posso farci io? Se l’unico cornuto in giro è la disgrazia allora la
          bellezza  è  un  fiore.  La  signora  ha  ordinato  di  allontanare  il  buffone,  ecco

          perché insisto: allontanate la signora.



              OLIVIA
          Ma io ho ordinato di cacciar te solo.



              BUFFONE
          Un  equivoco  all’ennesima  potenza!  Signora:  «Cucullus  non  facit
          monachum»,        22  che poi sarebbe a dire che il mio cervello non è vestito da
          buffone.  Signora,  mi  sia  concessa  la  possibilità  di  dimostrarvi  che  la  pazza

          siete voi.



              OLIVIA
          Sei proprio sicuro di riuscirci?



              BUFFONE
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