Page 1741 - Shakespeare - Vol. 3
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strappiamo loro il cuore: strapparne le carte
è più legale.
(Legge.)
Ricordiamo i nostri reciproci voti. Tu hai molte occasioni per liquidarlo. Se non
ti manca la volontà, il tempo e il luogo si offriranno con vantaggio. Se torna
vincitore non si è concluso niente; io sarò la prigioniera e il suo letto il mio
carcere. Liberami dal suo calore odioso e per le tue fatiche prendi il suo
posto. La tua − moglie, vorrei dire − serva affezionata,
GONERIL.
O spazio smisurato delle voglie delle donne!
Un complotto contro la vita del suo virtuoso marito,
e mio fratello in cambio! Qui nella sabbia
ti seppellirò, nel posto sconsacrato
di assassini lussuriosi. E quando il tempo
sarà maturo, con questo foglio scellerato
colpirò la vista del Duca minacciato
dalla morte. Per lui è un bene che io
possa dire della tua morte e dei tuoi atti.
GLOUCESTER
Il Re è pazzo: i miei sensi sono tesi
al punto che ho chiara la percezione
dei miei dolori enormi! Meglio sarebbe
se fossi folle: i miei pensieri
sarebbero separati dai miei mali
e i mali, grazie all’illusione, perderebbero
la coscienza di sé.
(Tamburi in lontananza.)
EDGAR
Datemi la mano.
Da lontano mi pare di sentire il rullo
del tamburo. Venite, padre, vi affiderò a un amico.
(Escono.)
Scena VII EN