Page 1740 - Shakespeare - Vol. 3
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Buon signore, andate per la vostra strada e lasciate passare la povera gente.
Se dovessi aver paura d’un fanfarone, sarei morto da due settimane. Ehi, non
ti avvicinare al vecchio o proverò se è più dura la tua mela o il mio bastone.
Te lo dico chiaro.
OSWALD
Via, letame!
EDGAR
Vi stuzzico i denti, signore. Avanti, dei vostri colpi non m’importa.
(Combattono, e Edgar lo abbatte.)
OSWALD
Mi hai ucciso, schiavo. Prendi la mia borsa, villano.
Se mai ti vada bene seppellisci il mio corpo
e consegna la lettera che mi trovi addosso
a Edmund, conte di Gloucester. Cercalo
nel campo inglese. O morte, morte
troppo precoce.
(Muore.)
EDGAR
Ti conosco bene: una canaglia servizievole,
fedele ai vizi della tua padrona
quanto il male può desiderare.
GLOUCESTER
Cosa? È morto?
EDGAR
Sedetevi, padre, riposatevi.
Vediamo queste tasche: la lettera di cui parla
può essermi amica. È morto.
Mi dispiace soltanto che non avesse un altro boia.
Vediamo. Con permesso, cera gentile,
e non ci biasimi la buona educazione.
Per conoscere l’animo dei nostri nemici