Page 1732 - Shakespeare - Vol. 3
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GLOUCESTER
Ricordo, adesso. D’ora in avanti
sopporterò l’afflizione finché essa stessa non gridi
“basta, basta!”, e muoia. La cosa
di cui tu parli la presi per un uomo;
spesso diceva “il demonio, il demonio!”:
mi ha condotto lassù.
EDGAR
Abbi pensieri liberi e pazienti. Ma chi viene?
Entra Lear, fantasticamente vestito di fiori selvatici.
Una mente sana non consentirebbe
a chi la possedesse di vestirsi così.
LEAR
No, non possono accusarmi di battere moneta falsa: io sono il Re.
EDGAR
O vista che spezza il cuore!
LEAR
La natura è al di sopra dell’arte, su quel punto. Ecco il denaro per le reclute.
Quel tipo maneggia l’arco come uno spaventapasseri. Tendimene un metro
da sarto. Guarda, guarda! un topo. Zitti, zitti, questo pezzo di formaggio
tostato basterà. Ecco il mio guanto: mi batterò con un gigante. Fate avanzare
gli alabardieri. Bel volo, uccello! A bersaglio, a bersaglio! Iuuh! La parola
d’ordine.
EDGAR
Dolce maggiorana. 63
LEAR
Passate.
GLOUCESTER
Quella voce la conosco.