Page 1729 - Shakespeare - Vol. 3
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sembrano topi, e il grande bastimento
               che sta all’ancora è come una scialuppa,
               e la scialuppa una boa troppo piccola
               per la vista. L’onda mormorante che s’abbatte

               sugli innumerevoli immobili ciottoli
               da quassù non si può udire. Non guardo più,
               per paura che il cervello impazzisca e la vista
               offuscata mi getti giù a capofitto.



              GLOUCESTER

               Mettimi dove stai tu.


              EDGAR

               Datemi la mano. Ora siete a un passo
               dal limite estremo. Per tutto ciò che esiste
               sotto la luna, da lì non salterei.



              GLOUCESTER
               Lascia la mano. Ecco, amico,
               un’altra borsa. In essa c’è un gioiello

               che a un povero conviene prendere: Dei e fate
               te lo facciano fruttare. Vattene, ora.
               Dimmi addio, e fammi sentire

               che te ne vai.


              EDGAR

               Allora addio, buon signore.



              GLOUCESTER
               Con tutto il cuore.



              EDGAR
               (a parte) Se scherzo con la sua disperazione
               è solo per guarirla.



              GLOUCESTER
               (inginocchiandosi) O Dei potenti!
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