Page 1723 - Shakespeare - Vol. 3
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KENT

               Una sovrana vergogna lo trattiene; la crudeltà
               che tolse a lei la sua benedizione,
               la spinse verso pericoli stranieri, cedendo

               i suoi diritti alle figlie dal cuore di cane −
               tutto questo punge il suo animo
               con tanto veleno che una vergogna cocente
               lo tiene lontano da Cordelia.



              GENTILUOMO
               Ahimè, povero signore!



              KENT
               Avete notizia delle forze di Albany e Cornovaglia?



              GENTILUOMO

               Sì, sono in marcia.


              KENT

               Bene, signore, vi porterò dal nostro
               padrone Lear, e vi lascerò al suo servizio.
               Motivi importanti mi terranno nascosto

               ancora un poco. Quando potrò rivelarmi
               non vi pentirete di questa conoscenza.
               Vi prego, venite con me.
                                                                                                      (Escono.)



                                                    Scena IV         EN



                                                        (La stessa.)


                     Entrano, con tamburi e stendardi, Cordelia, un dottore e soldati.



              CORDELIA
               Ahimè, è lui! Proprio ora l’hanno incontrato,
               pazzo come il mare in tempesta, che a piena voce
               cantava, incoronato di fumaria marcia
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