Page 1670 - Shakespeare - Vol. 3
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non diventi morte.
GLOUCESTER
Spero che tra voi tutto si appiani.
(Esce.)
LEAR
Ahimè, il mio cuore, il mio cuore che sale!
Sta’ giù, giù.
MATTO
Gridagli, Zietto, come quella cuoca che gridava alle anguille quando le
metteva vive nella pasta della focaccia. Le picchiava in testa con un bastone
e gridava: “Giù, canaglie, giù!” Quello che, per pura bontà verso il suo cavallo
gli imburrava il fieno, era suo fratello.
Rientra Gloucester, con Cornovaglia, Regan e servi.
LEAR
Buon giorno a tutti e due.
CORNOVAGLIA
Salute a Vostra Grazia.
(Kent viene messo in libertà.)
REGAN
Sono lieta di vedere Vostra Altezza.
LEAR
Lo credo, Regan. Conosco la ragione
per cui debbo crederlo. Se tu non fossi lieta,
dovrei divorziare dalla tomba di tua madre
come dal sepolcro di un’adultera. (A Kent.) Oh! Sei libero?
Di questo un’altra volta. (Esce Kent.) Amata Regan,
tua sorella è cattiva. Oh, Regan,
ha incatenato la malvagità dal dente aguzzo
qui, come un avvoltoio. (Indica il suo cuore.)