Page 1662 - Shakespeare - Vol. 3
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GLOUCESTER

               Lasciate ch’io scongiuri Vostra Grazia
               di non farlo. La sua colpa è grande e il buon Re,
               suo padrone, lo punirà. Con la pena ignominiosa

               da voi emanata si puniscono i malfattori
               più infimi e vili per piccoli furti
               e delitti di scarso conto. Il Re
               se l’avrà a male se lo rispetterete tanto poco
               punendo così il suo messaggero.



              CORNOVAGLIA

               Ne risponderò io.


              REGAN

               Mia sorella può ritenersi ancora più offesa
               nel vedere il suo uomo insultato e aggredito
               perché si occupa dei suoi affari. I ceppi alle caviglie!

                                                                            (Kent viene messo in ceppi.)


              CORNOVAGLIA

               Venite, mio signore, andiamo.
                                                             (Escono tutti tranne Gloucester e Kent.)



              GLOUCESTER
               Mi dispiace per te, amico. È un ordine
               del Duca, di cui il mondo ben sa
               che ha un’indole che non si può addolcire

               né fermare. Intercederò per te.



              KENT
               Vi prego, signore, non fatelo. Ho vegliato
               e fatto un duro viaggio, per qualche tempo
               dormirò, il resto lo passerò fischiando.

               La fortuna d’un giusto può stargli alle calcagna.
               Vi auguro una buona giornata!



              GLOUCESTER
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