Page 1632 - Shakespeare - Vol. 3
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(Esce un servo.)
          E tu va’ a chiamare il mio Matto.
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                                                      Rientra Oswald.

          Ehi, voi, signore, voi! Venite qui, signore. Chi sono io, signore?



              OSWALD
          Il padre della mia signora.



              LEAR
          “Il  padre  della  mia  signora”,  tu  furfante  del  mio  signore!  Figlio  di  puttana,
          zotico, cane bastardo!



              OSWALD
          Io non sono nessuna di queste cose, signore. Vogliate perdonarmi.



              LEAR
          Mi ribatti i colpi,   19  mascalzone?

                                                                                                 (Lo colpisce.)



              OSWALD
          Non mi farò picchiare, signore.



              KENT
          E nemmeno sgambettare, volgare giocatore di pallone.                      20
                                                                                             (Lo sgambetta.)



              LEAR
          Ti ringrazio, amico; tu mi servi e io ti avrò caro.



              KENT
          Avanti,  alzati  e  vattene.  Ti  insegnerò  io  le  differenze.  Via,  via!  Se  vuoi

          misurare di nuovo la lunghezza della tua carcassa, fermati pure. Ma vattene,
          vattene via! Non ce l’hai un po’ di buon senso? (Esce Oswald.) Bravo.



              LEAR
          Amico mio furfante, ti ringrazio. Ecco un anticipo per i tuoi servizi.
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