Page 1627 - Shakespeare - Vol. 3
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E dunque mio padre ha picchiato uno del mio seguito perché aveva sgridato il
          suo Matto?



              OSWALD
          Sì, signora.



              GONERIL
               Mi perseguita giorno e notte, non c’è ora
               in cui non compia azioni dissennate

               che ci mettono tutti in difficoltà. Non lo sopporto!
               I suoi cavalieri si fanno rissosi
               e lui stesso ci sgrida per ogni sciocchezza.
               Quando torna dalla caccia, rifiuterò di parlargli:

               digli che sto male. E se sarai
               meno zelante di prima farai bene:
               rispondo io della colpa.



              OSWALD
               Sta arrivando, signora: lo sento.
                                                                                          (Corni all’interno.)




              GONERIL
               Assumete tutta l’aria negligente che volete,
               tu e i tuoi colleghi. Bisogna
               arrivare al punto. Se non gli piace,
               se ne vada da mia sorella che su questo,

               lo so, ha le mie stesse idee, di non farsi
               sopraffare. Vecchio rimbambito che vorrebbe
               esercitare ancora il potere al quale
               ha rinunciato! Ora, per la mia vita,

               i vecchi sciocchi ridiventano bambini
               e vanno trattati non solo con le carezze
               ma coi rimproveri, quando appaiono viziati.
               Ricorda quel che ho detto.



              OSWALD

               Bene, signora.
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