Page 1296 - Shakespeare - Vol. 3
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Cassio. Ma son persuaso che dire il vero
non gli farà torto. È andata così, generale:
mentre Montano ed io conversavamo
arrivò un tipo che invocava aiuto,
inseguito da Cassio con la spada in pugno
pronto ad ucciderlo. Questo gentiluomo
interviene per tentare di fermarlo
mentre io inseguivo quello che gridava,
ché con le sue grida − com’è avvenuto −
non mettesse in subbuglio la città.
Costui, lesto di gamba, mi sfuggì,
e io tornai indietro, tanto più
che sentivo il cozzare delle spade
e le imprecazioni di Cassio, che prima
non avevo mai sentito. Al mio ritorno,
di lì a poco, li trovai ingaggiati
in un corpo a corpo, così com’erano
quando voi stesso li avete separati.
Di più non so riferirvi; gli uomini
sono uomini, e anche i migliori
talvolta perdono la testa. Sebbene Cassio
gli abbia fatto un piccolo torto
(nell’ira si colpisce anche colui
che ci sta più a cuore) certamente Cassio
avrà subìto da quello che scappava
un grave insulto che non poté ingoiare.
OTELLO
So che la tua onestà e il tuo amore,
Iago, minimizzano e attenuano
la colpa di Cassio. Cassio, io ti voglio bene,
ma non sarai più il mio luogotenente.
Entra Desdemona con altri.
Guarda, anche la mia dolce amata
è stata destata! Servirai da esempio.