Page 1301 - Shakespeare - Vol. 3
P. 1301

Che cosa c’è, Roderigo?



              RODERIGO
          In questa caccia io seguo gli altri, non come il bracco di punta, ma come uno
          che  sta  nella  muta.  Ho  speso  quasi  tutto  il  mio  denaro,  stasera  mi  hanno
          bastonato a dovere, e penso che alla fine, dopo tante fatiche, mi resterà solo
          l’esperienza e perciò me ne ritornerò a Venezia a secco di denaro e con un po’

          più di senno.



              IAGO
               Poveraccio è chi non ha pazienza!
               La ferita si sana gradualmente.
               Sai che noi non usiamo la magia

               ma l’intelligenza, e a questa occorre tempo.
               Non va bene? Cassio te le ha date,
               e tu in cambio d’un piccolo livido
               lo hai incastrato.     109   Altre cose maturano

               sotto il sole, ma i primi a maturare
               sono i frutti dei fiori già sbocciati.       110
               Per ora accontentati. Caspita, è già mattina:
               piacere e azione fanno volare il tempo.

               Ritirati, torna al tuo alloggio, su, via;
               presto ne saprai di più. Su, vai, vai. (Esce Roderigo)
               Restan da far delle cose. Mia moglie
               deve intenerire la padrona su Cassio:

               la istruirò io.
               Io intanto prenderò da parte il Moro
               e farò in modo che sorprenda Cassio
               che importuna la moglie. Sì, ecco la via:

               da percorrere senza indugio, con energia.               111
                                                                                                           Esce.
   1296   1297   1298   1299   1300   1301   1302   1303   1304   1305   1306