Page 1298 - Shakespeare - Vol. 3
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come quando si bastona un cane innocuo per intimidire un leone minaccioso.
          Supplicatelo, e sarà vostro.



              CASSIO
          Supplicherei d’essere disprezzato piuttosto che ingannare un comandante così
          buono con un ufficiale così irresponsabile, ubriacone e scervellato. Ubriaco? e
          dire  scempiaggini,  attaccar  briga,  fare  il  gradasso,  imprecare?  E  scambiar

          vuote ciance      105   con  la  propria  ombra?  O  invisibile  spirito  del  vino,  se  non
          possiedi un nome, ti chiameremo demonio!



              IAGO
          Chi era che inseguivate con la spada? Che cosa vi aveva fatto?



              CASSIO
          Non lo so.



              IAGO
          Com’è possibile?



              CASSIO

          Ricordo mille cose, ma nulla distintamente: un litigio, ma non il motivo. O
          Dio, come si fa a mettersi un nemico in corpo che ti ruba il cervello? Come
          possiamo con festività, divertimenti, goduria e sollazzi trasformarci in bestie?



              IAGO
          Be’, ma adesso state abbastanza bene. Come vi siete ripreso?



              CASSIO
          Il  demone  dell’ubriachezza  si  è  compiaciuto  di  cedere  il  posto  al  demone
          dell’ira; un vizio me ne mostra un altro, per farmi francamente disprezzare

          me stesso.



              IAGO
          Su, siete un moralista troppo severo. Dato il momento, il luogo e l’attuale
          situazione  del  paese,  avrei  preferito  di  cuore  che  non  fosse  successo;  ma
          visto che è successo, fate in modo di rimediare per il vostro bene.
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