Page 1017 - Shakespeare - Vol. 3
P. 1017

ISABELLA

          La prospettiva già mi soddisfa, e confido che giungerà a felice compimento.



              DUCA
          Dipende molto da come ve la caverete. Correte da Angelo; se vi invita nel
          suo  letto  questa  notte,  promettete  di  accontentarlo.  Io  andrò  subito  alla
          chiesa  di  San  Luca;  lì,  nella  casa  di  campagna  col  fossato  abita  questa

          Mariana derelitta. Incontratemi lì; e sbrigatevi con Angelo, per far presto.



              ISABELLA
          Vi ringrazio per questa consolazione. Addio, buon padre.
                                                                                                           Esce.



                                                    Scena II         EN


                                  Entrano Gomito [con] gendarmi [e] Pompeo.




              GOMITO
          Be’,  se  non  c’è  scampo,  e  dovete  per  forza  comprare  e  vendere  uomini  e
          donne come bestie, tutto il mondo berrà vin bastardo,                    94   bianco e rosso.



              DUCA
          Santo cielo, che roba è questa?



              POMPEO
          Non è mai stato un mondo allegro dacché, delle due usure, la più allegra fu
          repressa e la peggiore permessa per legge; una palandrana impellicciata per

          scaldarla;  e  impellicciata  di  volpe  e  agnellino  per  indicare  che  la  furbizia,
          essendo più ricca dell’innocenza, sta sopra.              95



              GOMITO
          Avanti, venite, signore. − Dio vi benedica, buon padre frate.



              DUCA
          E anche voi, buon fratello padre. Che offesa ha commesso quest’uomo?
   1012   1013   1014   1015   1016   1017   1018   1019   1020   1021   1022