Page 1014 - Shakespeare - Vol. 3
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aspetterò un momento.
[Aspetta dietro.]
DUCA
Figliolo, ho ascoltato ciò che vi siete detti con vostra sorella. Angelo non ha
mai avuto intenzione di corromperla; ha solo voluto mettere alla prova la sua
virtù per controllare il proprio discernimento della natura umana. Lei, dotata
di specchiato onore, gli ha fatto il virtuoso rifiuto che lui è stato felicissimo di
ricevere. Io sono il confessore di Angelo, e so che questa è la verità; perciò
preparatevi a morire. Non illudete la vostra risoluzione con fallaci speranze;
domani dovrete morire. Inginocchiatevi e preparatevi.
CLAUDIO
Voglio chiedere perdono a mia sorella. Sono così disamorato della vita, che
implorerò d’esserne liberato.
DUCA
Attenetevi a questo proposito. Addio. − [Claudio si ritira.] Bargello, una
parola.
BARGELLO
[facendosi avanti]
Che desiderate, padre?
DUCA
Che ora che siete venuto, ve ne andiate. Lasciatemi un momento con questa
giovane. Col mio abito, quello che ho in mente garantisce che non correrà
alcun pericolo in mia compagnia.
BARGELLO
Ne sono convinto.
Esce [con Claudio. Isabella si fa avanti].
DUCA
La mano che vi ha fatto leggiadra vi ha fatto onesta. L’onestà, dove c’è poca
leggiadria, rende di poca onestà la bellezza; ma la grazia, che anima la
vostra natura, ne manterrà sempre bello il corpo. L’assalto che vi ha fatto