Page 957 - Shakespeare - Vol. 2
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PRINCIPE
Mai avrei pensato di udirvi parlare ancora.
RE
Il tuo desiderio, Harry, ha generato quel pensiero.
Ti sto accanto troppo a lungo, ti annoio.
Hai tanta fame del mio trono vuoto
che devi investirti dei miei onori
prima che il tempo maturi? Sciocco giovane!
Cerchi la grandezza che ti schiaccerà.
Attendi appena un poco, la nuvola della mia regalità
è trattenuta da un vento tanto debole
che presto cadrà. Il mio giorno è fioco.
Hai rubato quello che dopo poche ore
sarebbe stato tuo senza offesa, e alla mia morte
hai confermato tutte le mie paure.
La tua vita rivelava che non mi amavi,
e tu vuoi che io muoia divenutone certo.
Nascondi mille pugnali nei pensieri,
affilati sulla pietra del tuo cuore,
per ferirmi mezz’ora prima della morte. 235
Come! Non puoi concedermi mezz’ora?
Allora vattene, scava tu stesso la mia tomba
e ordina alle campane allegre di cantarti all’orecchio
la tua incoronazione, non la mia morte.
Che tutte le lacrime che dovrebbero bagnare la mia bara
siano gocce di unguento per consacrare la tua testa.
Mescolami solo con la polvere dimenticata;
da’ ai vermi chi ti diede la vita.
Scaccia i miei funzionari, infrangi i miei decreti,
è venuto il tempo di schernire ogni cerimonia.
Harry quinto è incoronato. Viva la vanità!
Abbasso la dignità regale! Saggi consiglieri, fuori!
E nella corte inglese si radunino ora
da ogni regione scimmie scioperate!
Nazioni vicine, purgatevi della feccia.
C’è da voi un mascalzone che beva, balli, bestemmi,
gozzovigli la notte, rubi, uccida e commetta