Page 954 - Shakespeare - Vol. 2
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CLARENCE

               Ritiriamoci nell’altra stanza.



              WARWICK
               Se piace a vostra grazia, venite con noi.



              PRINCIPE
               No, siederò qui a vegliare accanto al Re.
                                                                       [Escono tutti eccetto il Principe.]

               Perché è posata lì sul suo guanciale la corona,
               compagna di letto così inquietante?
               O turbamento fulgido! Ansia dorata!
               Che tieni le porte del sonno spalancate
               a molte notti di veglia! Le dorme accanto, adesso!

               Ma non così sodo o con metà la profonda dolcezza
               di chi con la testa avvolta da una comune berretta
               russa tutta la notte.      234  O regalità!

               Quando tormenti chi ti porta, stringi
               come una ricca corazza indossata nella calura,
               che protegge ma brucia. Accanto alle sue labbra
               è posata una piuma che non si muove.
               Se respirasse, quella lieve piuma senza peso

               si dovrebbe agitare. Mio grazioso signore! Padre mio!
               Questo è un sonno davvero profondo. È il sonno
               che da questo cerchio d’oro ha separato

               tanti re d’Inghilterra. A te io devo
               lacrime e greve tristezza del sangue,
               che affetto, amore e tenerezza filiale
               ti tributeranno, caro padre, in abbondanza.
               A me tu devi questa corona imperiale

               che, in quanto più prossimo al tuo sangue e stato,
               a me è trasmessa. [Si mette in testa la corona.] Ecco che siede
               dove Dio la custodirà. Entrasse pure tutta la forza del mondo

               in un braccio gigante, esso non mi strapperà
               questo onore ereditario. Questo che ebbi da te
               io lascerò ai miei, come esso è lasciato a me.
                                                                                                         [Esce.]
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