Page 959 - Shakespeare - Vol. 2
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perché come farmaci potabili preservano la vita,
ma tu, il più fine, il più onorato e noto,
hai consumato chi ti portava”. Così, regia maestà,
accusandola, me la sono posta in testa,
per mettere alla prova con essa, come con un nemico
che avesse sotto i miei occhi ucciso mio padre,
la causa di un legittimo erede.
Ma se essa m’infettò di gioia il sangue,
o mi gonfiò i pensieri di sentimenti di orgoglio,
se un qualche mio spirito ribelle e vanitoso
con la minima inclinazione a un benvenuto
diede accoglienza all’idea del potere che è in essa,
che Dio per sempre la tenga lontana dalla mia testa
e faccia di me il più misero vassallo
che con timore e terrore a lei si inchina.
RE
[O figlio mio,]
Dio ti mise in mente di portarla via,
affinché tu potessi vincere meglio l’affetto di tuo padre,
parlando con tanta saggezza per scusarti!
Vieni qui, Harry, siediti accanto al mio letto,
e ascolta il consiglio estremo, credo,
che mai pronuncerò. Dio sa, mio figlio,
per quali vie traverse e storte deviazioni
ottenni questa corona, e io stesso conosco
con quanta angoscia ha pesato sul mio capo. 237
A te discenderà con migliore tranquillità,
miglior giudizio, migliore sicurezza,
poiché tutte le macchie dell’ottenerla scendono
sottoterra con me. In me sembrava
solo un titolo afferrato con mano ardita,
e c’erano molti in vita per rimproverarmi
di averla ottenuta con il loro aiuto,
cosa che spesso portò a contese e sangue,
ferendo la pace attesa. Queste gravi calamità
sai con che pericoli le ho affrontate,
poiché tutto il mio regno non è stato che una scena