Page 933 - Shakespeare - Vol. 2
P. 933
WESTMORELAND
Lord Mowbray, ora parlate senza sapere cosa dite.
A quel tempo il Conte di Hereford era stimato
in Inghilterra il gentiluomo più valoroso.
Chi sa a chi allora avrebbe arriso la fortuna?
Ma se là vostro padre fosse stato vincitore,
non sarebbe mai uscito vivo da Coventry.
Poiché tutta la nazione con una sola voce
gli gridava odio, e tutti i voti e affetti
erano posti su Hereford, che essi amavano invero
e benedivano e riverivano, più del Re.] 211
Ma tutto ciò è solo una digressione dal mio compito.
Qui vengo per incarico del Principe nostro generale
per conoscere le vostre lagnanze, per dirvi da parte sua
che vi darà udienza e che là dove
appariranno giuste le vostre richieste,
avrete soddisfazione e tutto sarà ovviato
che possa anche soltanto farvi pensare nemici.
MOWBRAY
Ma egli ci ha costretti a forzarlo a questa offerta,
ed essa proviene da calcolo, non amore.
WESTMORELAND
Mowbray, siete arrogante a interpretarla così.
L’offerta viene da clemenza, non da paura.
Poiché, guardate, il nostro esercito ci è sotto gli occhi,
e sul mio onore, è troppo sicuro di sé
per ammettere alcun pensiero di paura.
Le nostre schiere hanno nomi maggiori delle vostre,
i nostri uomini sono più provetti nell’uso delle armi,
le nostre armi altrettanto efficaci, la nostra causa migliore.
Dunque ragione vuole che i nostri cuori siano tranquilli.
Non dite perciò che la nostra offerta è forzata.
MOWBRAY
Per me non dovremmo ammettere nessun negoziato.