Page 818 - Shakespeare - Vol. 2
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(69-71). Hotspur tuttavia rivela il suo fascino poetico nelle ultime battute, specialmente la
memorabile dichiarazione di 81-84, che elabora genialmente (con l’ausilio del poema di Daniel) le frasi
attribuitegli da Holinshed.
190 V, ii, 28 L’ostaggio, vedi IV, iv, 108-109.
191 V, ii, 49 Uno dei titoli del Principe, dal luogo dove era nato.
192 V, ii, 59 «Questo in verità non era stato detto dal Principe» (Rota).
193 V, ii, 68 Le lodi del Principe in bocca al nemico suonano tanto più imparziali, come già in IV, i, 97-
110.
194 V, ii, 88 Si confronti il discorso di Hotspur in Daniel, Civil Wars, III, 101: «Questo giorno (egli disse) o
amici fedeli e valorosi, / qualsiasi cosa dia darà la gloria: / questo giorno libera il nostro stato con
onore, o pone fine / al nostro dolore con la fama, che sempre vivrà, / e pensate solo quanto bene
spende questo giorno colui [how well this day he spends, cfr. 82] / che spende il suo sangue per
soccorrere il suo paese: la nostra santa causa, la nostra libertà, il nostro diritto, / sono bastevoli a
spingere le menti buone alla lotta».
195 V, ii, 96 Grido di battaglia della famiglia, vedi II, iii, 69.
196 V, iii Campo di battaglia.
197 V, iii, 15 Cfr. I, i, 52-58.
198 V, iii, 45 Wilson nota che nel 1579 Gregorio XIII (1572-85), nemico inveterato dell’Inghilterra,
figurava con Nerone e il Gran Turco come uno dei «tre tiranni del mondo» su stampe in vendita a
Londra. Shakespeare non si preoccupava degli anacronismi.
199 V, iii, 54 Falstaff gioca su sack come “sacco” (di una città) e “vino secco”.
200 V, iv Campo di battaglia. In questa scena molto articolata Shakespeare riprende da Holinshed gli
episodi della ferita del Principe e quello del duello del Re con Douglas, da Daniel (Civil Wars, III, 110-
111) il salvataggio del Re da parte del Principe (che nel 1403 aveva appena sedici anni) e in genere
il rilievo di quest’ultimo, «terrore del campo» (in Holinshed è il Re a dominare). Daniel presenta
anche, seppure metaforicamente, lo scontro Hal-Hotspur: «There shall young Hotspur with a fury
led / Meet with thy forward son as fierce as he» (III, 97; cfr. sopra, IV, i, 122-123). Shakespeare
dà anche spazio al fratello John, che avrà ancora rilievo in 2 Henry IV. Come il Re, Falstaff viene
simbolicamente ucciso da Douglas; e il Principe pronuncia il suo epitaffio insieme a quello di Hotspur.
La resurrezione di Falstaff e la falsa uccisione di Hotspur sviluppano ulteriormente la trama dei
simboli. Scena in versi, tranne per le battute di Falstaff (e una del Principe, 141).
201 V, iv, 24 Immagine tratta da Daniel («And yet new Hydras lo, new heads appear / T’afflict the
peace reputed then so sure», III, 86, 1-2), partendo dalla battuta a proposito dei travestimenti del
Re a Douglas attribuita da Holinshed.
202 V, iv, 51 In Holinshed il Re sospetta il figlio di desiderare la sua morte. Il tema è solo qui ripreso da
Shakespeare.
203 V, iv, 61 «Il Principe non disprezza il nemico, anche se ribelle» (Rota).
204 V, iv, 75 Didascalia. Secondo L.C. Knights (cit. Wilson) «è importante capire che quando Falstaff
finge la morte, egli deve apparire veramente morto al pubblico».
205 V, iv, 82 Ai morenti si attribuiva potere profetico, vedi Richard II, II, i, 5-16; Hamlet, V, ii, 353
(Wilson).
206 V, iv, 87 La metafora è quella di un vestito che si restringe. Notare la somiglianza anche metrica
con Daniel, Civil Wars, III, 93: «Restless ambition, born in discontent...».
207 V, iv, 95 Probabilmente le piume dell’elmo, anche se favours ha un significato più generico: «ogni