Page 631 - Shakespeare - Vol. 2
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La tromba suona a parlamento. Entra Sir Walter Blunt.



              BLUNT
               Vengo da parte del Re con offerte generose,
               se mi concedete udienza e rispetto.



              HOTSPUR
               Benvenuto, Sir Walter Blunt, e Dio volesse
               che foste del nostro pensiero.

               Alcuni di noi vi hanno caro, e questi
               rimpiangono i vostri grandi meriti e buon nome,
               perché non siete del nostro partito,
               ma ci state contro come nemico.



              BLUNT

               E Dio non voglia che io sia altrimenti,
               finché oltre il limite della condotta onesta
               voi vi opponete alla maestà consacrata.
               Ma vengo all’ambasciata. Il Re manda a chiedere
               la natura delle vostre lagnanze, e la ragione

               per cui evocate dal seno della pace ordinata
               un’ostilità tanto arrogante, e insegnate al paese obbediente
               la crudeltà più audace. Se è avvenuto che il Re

               ha in qualsiasi modo dimenticato i vostri meriti,
               che egli stesso afferma essere numerosi,
               vi invita a esprimere le vostre lagnanze: subito
               avrete quanto desiderate, con gli interessi,
               e il perdono incondizionato per voi e coloro

               che avete incitato e traviato.



              HOTSPUR   180
               Il Re è generoso, e ben sappiamo che il Re
               sa quando promettere, quando mantenere.
               Mio padre, mio zio e io stesso

               gli abbiamo dato quella regalità che indossa;
               e quando non aveva più di ventisei uomini,
               era visto male da tutti, miserevole e umile,
               povero fuorilegge ignorato che tornava furtivo in patria,
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