Page 626 - Shakespeare - Vol. 2
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Entrano Falstaff e Bardolph.



              FALSTAFF
          Bardolph,  precedimi  a  Coventry;  riempimi  una  bottiglia  di  bianco  secco.  I
          nostri  soldati  continueranno  a  marciare.  Stanotte  saremo  a  Sutton
          Coldfield.   170



              BARDOLPH
          Volete darmi i soldi, capitano?



              FALSTAFF
          Mettili tu, mettili tu.




              BARDOLPH
          Questa bottiglia fa dieci scellini.



              FALSTAFF
          Se li fa, tienili pure per il tuo disturbo, e se ne fa venti, tienili tutti; rispondo
          io della coniazione. Di’ al mio luogotenente Peto                  171   di incontrarmi all’uscita
          della città.



              BARDOLPH
          Lo farò, capitano. Addio.

                                                                                                           Esce.



              FALSTAFF
          Se non mi vergogno dei miei soldati sono una triglia marinata. Ho abusato in
          modo abominevole del mandato di arruolamento. Ho guadagnato, in cambio
          di  centocinquanta  soldati,  trecento  sterline  e  rotti.  Non  recluto  che  solidi
          possidenti e figli di proprietari; mi informo sugli scapoli prossimi alle nozze,

          che  hanno  fatto  due  volte  le  pubblicazioni,  gentaglia  ben  pasciuta  che
          sentirebbe piuttosto il diavolo che un tamburo, che teme la detonazione di un
          moschetto più di un uccello impallinato o un’oca selvatica sciancata. Non ho

          arruolato che panini imburrati di tal fatta, con nella pancia un cuore non più
          grande di una capocchia di spillo, e hanno pagato per poter restare a casa.
          Sicché  ora  la  mia  compagnia  è  tutta  fatta  di  alfieri,  caporali,  luogotenenti,
          graduati...   172  schiavi cenciosi come Lazzaro nelle tele dipinte, dove i cani del
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