Page 566 - Shakespeare - Vol. 2
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proposito che intraprendete è pericoloso”... Eh, questo è certo! È pericoloso
          prendere  freddo,  dormire,  bere...  ma  ti  dico,  sciocco  d’un  signorotto,  che
          dall’ortica  del  pericolo  si  coglie  il  fiore  della  sicurezza.  “Il  proposito  che
          intraprendete è pericoloso, gli amici di cui avete fatto il nome poco sicuri, il

          tempo  stesso  mal  scelto,  e  tutto  il  vostro  piano  troppo  fragile  per  potersi
          opporre a forze così grandi.”          70  Dici così, dici così? Allora ti dico un’altra volta
          che  sei  uno  zotico  sciocco  e  pauroso,  e  che  menti.  Guarda  un  po’  che
          scervellato! Perdio, il nostro piano è un piano buono se mai ce n’è stato, i

          nostri  amici  fedeli  e  costanti:  un  buon  piano,  dei  buoni  amici,  e  pieni  di
          ardore; un piano eccellente, amici ottimi!                71  Che furfante dallo spirito tutto
          ghiaccio!  Ma  come,  persino  l’Arcivescovo  di  York  ha  approvato  il  piano  e
          l’andamento  dell’impresa.  Sangue  di  Cristo,  se  avessi  questo  mascalzone  a

          portata di mano, potrei cavargli il cervello col ventaglio di sua moglie. Non c’è
          forse mio padre, mio zio, ed io stesso; Lord Edmund Mortimer, l’Arcivescovo
          di York, e Owen Glendower? E per di più non c’è anche Douglas? E non ho qui
          tutte le loro lettere in cui promettono di raggiungermi con le loro forze il nove

          del mese prossimo, e alcuni di essi non sono già in marcia? Ma guarda che
          canaglia d’un miscredente mi trovo fra i piedi! Un infedele! Va’ a vedere che
          ora, tutto sincero come gli detta la paura e il gelo al cuore, se ne andrà dal
          Re  a  spifferare  tutto  il  nostro  progetto.  Diavolo,  potrei  farmi  in  due  e

          prendere me stesso a schiaffi per aver proposto un’azione tanto onorevole a
          un tale piattino di latte scremato! Che si impicchi, vada pure a dirlo al Re!
          Siamo pronti. Partirò stanotte.
                                            Entra sua moglie, Lady Percy.

          Che c’è, Kate?     72  Devo lasciarti in un paio d’ore.



              LADY
               Mio buon signore, perché sei così solo?
               Per quale offesa sono da due settimane
               esclusa dal letto del mio Harry?
               Dimmi, dolce signore, cos’è che ti toglie

               l’appetito, l’allegria, e l’aureo sonno?
               Perché abbassi gli occhi sulla terra
               e sussulti tanto spesso quando sei solo?

               Perché hai perduto il fresco colorito delle guance
               e hai ceduto i miei tesori, i miei diritti su te
               a meditazioni cupe e maledette malinconie?
               Nei tuoi sonni turbati io ti ho vegliato accanto
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