Page 567 - Shakespeare - Vol. 2
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e ti ho udito sussurrare storie di guerre spietate,
dire espressioni equestri al tuo destriero scalpitante,
gridare “Coraggio! Al campo!”. E hai parlato
di sortite e ritirate, tende e trincee,
palizzate, baluardi, parapetti,
basilischi, cannoni, colubrine,
riscatti di prigionieri, soldati uccisi,
e tutte le vicende di una battaglia violenta.
Il tuo spirito ha in te fatto tanta guerra
e tanto ti ha agitato nel tuo sonno,
che gocce di sudore hanno bagnato la tua fronte
come bolle in una corrente or ora rimescolata,
e nel tuo volto sono apparsi strani moti,
come quando gli uomini trattengono il fiato,
per un grande sforzo. Che portenti sono questi?
Qualche grave impresa ha in mano il mio signore
e io la voglio conoscere, altrimenti non mi ama.
HOTSPUR
Ehilà!
[Entra un servitore.]
È partito Gilliams con le lettere?
SERVO
Sì, signore, è partito un’ora fa.
HOTSPUR
È andato a prendere Butler quei cavalli dallo sceriffo?
SERVO
Un cavallo, signore, l’ha portato proprio adesso.
HOTSPUR
Quale cavallo? Un roano, con le orecchie mozze, è vero?
SERVO
Proprio così, signore.