Page 513 - Shakespeare - Vol. 2
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francamente la nullità, dando la palma (meritatamente) all’ombra vuota, «the
          shadow of succession» (III, ii, 99).
          Mentre il personaggio di Hal nasce dalla leggenda del principe ribelle che alzò
          le mani sul giudice supremo e ne fu imprigionato, ma in seguito si convertì

          inaspettatamente  al  buongoverno  quando  assunse  la  corona,  il  suo  cattivo
          compagno Sir John Falstaff è una creazione quasi del tutto nuova rispetto al
          vecchio  vizioso  della  tradizione  teatrale,  anche  se  eredita  i  tratti  di  questo
          tipo e (in parte) del soldato fanfarone. Già prima di Shakespeare il tema della

          gioventù turbolenta del futuro Enrico V era stato trattato sulla scena, e in un
          copione abbastanza rozzo pubblicato nel 1598 (anno della prima edizione di 1
          Henry IV), The Famous Victories of Henry the Fifth, accanto al Principe (dagli
          altri  chiamato  «My  lord»  e  «Harry»)  c’è  Sir  John  Oldcastle  (chiamato

          «Jockey»), personaggio storico di cui trascriviamo quanto riporta il Webster’s
          Biographical  Dictionary  del  1951:  «Oldcastle,  Sir  John.  1377?-1417.  Capo
          lollardo inglese. Ebbe il titolo di Barone Cobham dopo le nozze con Joan, Lady
          Cobham (1409). Ottenne l’amicizia di Enrico, Principe di Galles (poi Enrico V)

          durante le campagne gallesi; comandò un esercito inviato in Francia da Enrico
          (1411). Arrestato per ordine di Enrico e condannato per eresia (1413), fuggì,
          guidò  una  cospirazione  lollarda  ed  altri  intrighi,  fu  preso,  impiccato  come
          eretico  e  traditore,  e  bruciato  da  impiccato.  Presentato  come  compagno  di

          bagordi  del  Principe  in The  Famous  Victories  of  Henry V,  fu  rielaborato  da
          Shakespeare in Henry IV, dove Falstaff si chiamava originalmente Oldcastle».
          L’amico storico del Principe (di lui più anziano di una decina d’anni) è dunque
          associato  con  l’eresia  lollarda  di  John  Wycliff  (ca.  1320-1384),  antesignano

          della  Riforma  inglese  celebrato  dai  calvinisti.  È  dunque  un  puritano  ante
          litteram, ed è un soldato che viene condannato e giustiziato dall’amico di un
          tempo. Nella tradizione storica egli era spesso presentato come un fuorilegge
          e un ipocrita, mentre i puritani ne difendevano la figura.

          Shakespeare  non  si  lasciò  sfuggire  l’occasione  di  mettere  alla  berlina  i
          puritani, grandi nemici del teatro dell’epoca, facendo di Oldcastle un vecchio
          satiro che spesso finge di voler cambiare vita e cita la Scrittura. Ma il favore
          eccezionale  incontrato  da Henry IV attirò l’attenzione del Lord Ciambellano,

          un Cobham discendente di Oldcastle: probabilmente in seguito alle proteste
          sue  e  di  altri  il  nome  fu  cambiato  in  John  Falstaff,  nome  che  Shakespeare
          recuperò da un suo precedente dramma storico, la parte I  di Henry VI, dove
          John Falstaff ha il ruolo del codardo per eccellenza. Anche questo secondo

          personaggio  ha  un  antecedente  storico,  Sir  John  Fastolf  (ca  1378-1459),
          coetaneo  di  Oldcastle,  che  aveva  combattuto  con  Enrico V  ad  Agincourt
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