Page 42 - Shakespeare - Vol. 2
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RE GIOVANNI

               Pazza, falla finita.



              CONSTANCE
                               Ho solo questo da aggiungere, che Arthur
               è tormentato non soltanto per i peccati di questa donna,
               ma che Dio ha fatto di lei e del frutto del suo peccato

               il flagello di questo lontano discendente, da lei appestato
               e a causa di lei; il suo peccato è la sua tortura,
               la sua tortura l’espiazione del suo peccato,
               e tutto ricade su questo povero ragazzo,

               e tutto a causa sua; che muoia impestata!


              ELEONORA

               I tuoi rimproveri sono stupidi, posso esibire
               un testamento       61  che annulla i diritti di tuo figlio.



              CONSTANCE
               Sì? e chi ne dubiterebbe mai? un testamento!
               un falso, un testamento femminile, le ultime volontà

               d’una nonnina incancrenita!



              RE FILIPPO
               Basta, signora! basta o siate più posata:
               mal si addice alle nostre presenze
               incoraggiare queste sguaiate e ripetute ingiurie.
               Qualche trombettiere chiami alle mura

               questi cittadini d’Angiers: sentiamo cosa dicono,
               quale Re riconoscono, Arthur o Giovanni.


                                    Suono di trombe. Entra Hubert sulle mura.



              HUBERT
               Chi ci ha chiamato alle mura?



              RE FILIPPO
               Il Re di Francia, a nome dell’Inghilterra.
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