Page 346 - Shakespeare - Vol. 2
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non l’inseguirò più con inutili preghiere.
               Vuole la mia vita; ne conosco bene il motivo:
               ho spesso sottratto ai suoi processi
               molti debitori che si appellavano a me;

               perciò mi odia.



              SOLANIO
                               Sono sicuro che il doge
               non permetterà mai che vada in forza questa penale.



              ANTONIO
               Il doge non può impedire il corso della legge,
               perché, se fossero negati i privilegi

               che gli stranieri hanno da noi a Venezia,
               ciò screditerebbe la giustizia dello stato,
               dato che il commercio e il profitto della città
               dipendono da tutte le nazioni. Perciò va’.

               Queste pene e queste perdite mi hanno così prostrato
               che non mi resterà una libbra di carne,
               domani, per il mio sanguinario creditore.
               Su, carceriere, andiamo. Prego Iddio che venga Bassanio

               a vedermi pagare il suo debito, e allora non m’importa.
                                                                                                        Escono.



                                                    Scena IV         EN



              Entrano Porzia, Nerissa, Lorenzo, Gessica e Baldassarre, un servo di Porzia.


              LORENZO

               Signora, non dovrei dirlo in vostra presenza,
               ma voi avete un nobile e giusto concetto
               della divina amicizia, e lo mostrate chiaramente
               sopportando così l’assenza del vostro signore.

               Se però sapeste a chi riservate tale onore,
               a quale vero gentiluomo mandate soccorso,
               a quale appassionato amico del mio signore, vostro marito,
               son sicuro che sareste più fiera di quest’azione
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