Page 344 - Shakespeare - Vol. 2
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Pagategliene seimila e cancellate l’obbligazione;
raddoppiate i seimila e triplicate il risultato,
prima che un amico quale avete descritto
perda un capello per colpa di Bassanio.
Prima venite con me in chiesa e chiamatemi moglie,
e poi via a Venezia dal vostro amico!
Perché mai al fianco di Porzia giacerete
con l’animo turbato. Avrete oro
da pagare quel piccolo debito venti volte.
Quando sarà pagato, portate con voi il fedele amico.
La mia ancella Nerissa ed io, nel frattempo,
vivremo come vedove o fanciulle. Andiamo ora,
ché dovete lasciarmi nel giorno delle nozze.
Fate festa ai vostri amici, abbiate un’aria ridente;
poiché vi ho comprato a caro prezzo, vi amerò caramente.
Ma leggetemi la lettera del vostro amico.
BASSANIO
Caro Bassanio, le mie navi sono tutte perdute, i miei creditori si fanno crudeli,
le mie fortune sono quasi finite, la mia obbligazione con l’ebreo è
inadempiuta, e poiché pagandola è impossibile che io viva, i debiti che hai
con me sono cancellati, solo che io possa vederti alla mia morte:
ciononostante, fa’ come ti piace; se il tuo amore non ti persuade a venire,
non lo faccia questa lettera.
PORZIA
O amore, sbrigate ogni cosa e partite!
BASSANIO
Poiché ho il vostro permesso di andare,
lo farò in fretta, ma, finché non ritorno,
nessun letto mi farà ritardare,
né riposo mi farà perdere un giorno.
Escono.
Scena III EN