Page 316 - Shakespeare - Vol. 2
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Entra Gessica in alto, vestita da ragazzo.



              GESSICA
               Chi siete? Ditemelo per maggior certezza,
               anche se potrei giurare di conoscere la vostra voce.



              LORENZO
               Lorenzo, il tuo amore.



              GESSICA
               Lorenzo, certo, e il mio amore davvero,
               perché chi amo tanto? E ora chi se non tu,

               Lorenzo, sa se io sono tua?



              LORENZO
               Il cielo e i tuoi pensieri testimoniano che lo sei.



              GESSICA
               Ecco, prendi questo scrigno, ne vale la pena.
               Son contenta che sia notte, tu non guardarmi,

               perché mi vergogno molto del mio cambio.
               Ma l’amore è cieco, e gli amanti non possono vedere
               le scaltre follie che essi stessi commettono;
               che, se potessero, Cupìdo stesso arrossirebbe
               a vedermi così trasformata in un ragazzo.




              LORENZO
               Scendi, che devi farmi da portafiaccola.



              GESSICA
               Cosa? Devo reggere il moccolo alla mia vergogna?
               Essa è davvero, di per sé, troppo troppo chiara.                42
               Questo, amore, è un compito che mette allo scoperto,

               ed io dovrei restare in ombra.


              LORENZO

                               E ci resti, dolcezza,
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