Page 309 - Shakespeare - Vol. 2
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ho qualcosa da fare.



              GRAZIANO
               E io devo andare da Lorenzo e gli altri,
               ma verremo da te all’ora di cena.
                                                                                                        Escono.



                                                    Scena III         EN



                                       Entrano Gessica e Lancillotto il clown.



              GESSICA
               Mi dispiace che tu voglia lasciare così mio padre.
               La nostra casa è un inferno e tu, diavolo allegro,
               le rubavi un po’ del suo tedio.

               Ma addio, ecco un ducato per te.
               E, Lancillotto, presto a cena vedrai
               Lorenzo, che è ospite del tuo nuovo padrone;

               dagli questa lettera; fallo di nascosto.
               E così addio; non vorrei che mio padre
               mi vedesse parlare con te.



              LANCILLOTTO
          Addio!  Le  lacrime  mi  esibiscono  la  lingua,           35    bellissima  pagana,  dolcissima
          ebrea! Se un cristiano non fa il furfante per prenderti, mi sbaglio di grosso.

          Ma addio! Queste stupide gocce annegano un po’ il mio virile spirito. Addio!
                                                                                                           Esce.



              GESSICA
               Addio, buon Lancillotto.
               Ahimè, che odioso peccato è il mio,

               vergognarmi di essere figlia di mio padre!
               Ma se sono figlia del suo sangue,
               non lo sono dei suoi modi. O Lorenzo,
               se mantieni la promessa, finirà in me questa contesa,
               diventerò cristiana e tua amorosa sposa.
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