Page 301 - Shakespeare - Vol. 2
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Scena II         EN


                                             Entra Lancillotto Gobbo, solo.



              LANCILLOTTO
          Certo la mia coscienza mi darà il permesso di scappare da quest’ebreo del
          mio padrone. Il demonio mi sta alle costole e mi tenta dicendomi, «Gobbo,

          Lancillotto  Gobbo,  buon  Lancillotto»  o  «buon  Gobbo»  o  «buon  Lancillotto
          Gobbo, usa le gambe, datti una spinta e scappa via». La mia coscienza dice,
          «No, sta’ attento, onesto Lancillotto, sta’ attento, onesto Gobbo», o, come ho
          già detto, «onesto Lancillotto Gobbo, non scappare, prendi a calci quest’idea

          di  scappare».  Ma  ecco  che  il  molto  coraggioso  demonio  mi  ordina  di  far
          fagotto;  «Via!»  dice  il  demonio,  «vattene»  dice  il  demonio,  «in  nome  del
          cielo, tira fuori il coraggio» dice il demonio «e scappa». Beh, la mia coscienza,
          attaccata  al  collo  del  mio  cuore,  mi  dice  molto  saggiamente,  «Mio  onesto

          amico  Lancillotto»,  poiché  sono  il  figlio  di  un  onest’uomo,  o  meglio  di  una
          onesta  donna,  perché  in  realtà  mio  padre  puzzava  un  poco,  un  che  di
          attaccaticcio, aveva un certo odore − beh, dice la mia coscienza, «Lancillotto,
          non  muoverti».  «Muoviti»,  dice  il  demonio.  «Non  muoverti»,  dice  la  mia

          coscienza. «Coscienza», dico io, «mi consigli bene». «Diavolo», dico io, «mi
          consigli bene». A farmi guidare dalla mia coscienza, resterei coll’ebreo mio
          padrone,  che,  Dio  mi  perdoni,  è  una  specie  di  diavolo;  e  a  scappare
          dall’ebreo,  mi  farei  guidare  dal  demonio  che,  con  rispetto  parlando,  è  il

          diavolo  in  persona.  Certo  l’ebreo  è  proprio  il  diavolo  incarnato;  e,  in
          coscienza,  la  mia  coscienza  non  è  che  una  specie  di  coscienza  incallita  da
          mettersi a consigliarmi di restare con l’ebreo. Il demonio mi dà il consiglio più
          da amico. Scapperò, demonio; le mie calcagna stanno al tuo comandamento;

          scapperò.


                                      Entra il vecchio Gobbo con un canestro.



              GOBBO
          Signor giovanotto, voi, vi prego, qual è la strada per il signor ebreo?



              LANCILLOTTO
          (a parte)
          O  cielo!  Questo  è  il  mio  padre  legittimamente  generato,                   28    che,  più  che
          sabbia  davanti  agli  occhi,  ha  fitta  ghiaia,           29    e  non  mi  riconosce.  Voglio
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