Page 299 - Shakespeare - Vol. 2
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ATTO II         EN






                                                     Scena I        EN



                Fanfara di cornette. Entra il principe del Marocco, un moro di pelle bruna
              tutto vestito di bianco, con tre o quattro persone al seguito simili a lui, e
                                         Porzia, Nerissa e il loro seguito.



              MAROCCO
               Non mi disdegnate per la mia carnagione,

               l’ombrato emblema del sole brunìto,
               cui io sono vicino e prossimo parente.
               Portatemi la più bianca creatura del nord,
               dove a stento il fuoco di Febo scioglie i ghiaccioli,
               e entrambi, per amor vostro, incidiamoci la carne

               per mostrare di chi è il sangue più rosso, il suo o il mio.
               Io vi dico, signora, che questo mio aspetto
               ha atterrito i valorosi. Giuro, sul mio amore,

               che l’hanno amato, invece, le più stimate vergini
               delle nostre regioni. Non cambierei questo colore
               se non per rubare i vostri pensieri, mia gentile regina.



              PORZIA
               In fatto di scelte, non sono guidata solamente
               dagli esigenti consigli dei miei occhi di donna.

               Inoltre, la lotteria del mio destino mi preclude
               il diritto di scegliere con la mia volontà.
               Ma se mio padre non mi avesse posto limiti
               e costretta, con la sua saggezza, a concedermi

               in sposa a chi mi vincerà nel modo che vi ho detto,
               voi sareste, illustre principe, non meno gradito
               ai miei occhi di tutti quelli che son venuti
               per il mio affetto.
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