Page 296 - Shakespeare - Vol. 2
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un cane randagio, voi mi chiedete del denaro!
               Cosa dovrei dire a voi? Non dovrei dire,
               «Ha denaro un cane? È possibile
               che un bastardo presti tremila ducati?», oppure

               dovrò prosternarmi e con il tono di uno schiavo,
               col fiato sospeso, e in un umile sussurro, dirvi così:
               «Buon signore, mi avete sputato addosso mercoledì scorso,
               scacciato a pedate il tal giorno, un’altra volta

               m’avete chiamato cane, e per queste cortesie
               io vi presterò tutto questo denaro»?



              ANTONIO
               È probabile che ti chiami così ancora,
               che ti sputi addosso ancora, e anche che ti scacci a pedate.
               Se vuoi prestare questo denaro, non prestarlo

               come ad amici, perché quando mai l’amicizia ha preteso
               da un amico quel che può generare lo sterile metallo?
               Ma prestalo piuttosto al tuo nemico;

               così, se mancherà all’impegno, potrai con miglior viso
               esigere la penale.



              SHYLOCK
                               Ma guarda che tempesta fate!
               Io vorrei essere vostro amico, avere il vostro affetto,
               dimenticare le offese di cui mi avete sporcato,

               venire incontro ai vostri attuali bisogni, senza pretendere
               un soldo di interessi per i miei denari, e voi non state
               ad ascoltarmi. Ciò che offro è generoso.



              BASSANIO
               Potrebbe essere generosità.



              SHYLOCK
                               Questa generosità ve la dimostrerò.

               Venite con me da un notaio, firmatemi
               una semplice obbligazione,           24  e, tanto per scherzo,
               se non mi pagate il tal giorno
               nel tal luogo, la somma o le somme
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