Page 260 - Shakespeare - Vol. 2
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PREFAZIONE
La prima stampa di The Merchant of Venice è l’edizione in-quarto del 1600
curata, per l’editore Thomas Heyes, dal tipografo James Roberts, che già due
anni prima, e precisamente il 22 luglio del 1598, aveva iscritto il «libro», per
la pubblicazione, nello Stationer’s Register (il registro della corporazione dei
librai, che aveva a quel tempo l’esclusiva della stampa e che richiedeva
l’iscrizione preventiva del titolo di ogni opera destinata alla pubblicazione, con
pagamento di una tassa e conseguente acquisizione del copyright). James
Roberts agì presumibilmente su commissione della stessa compagnia teatrale
di Shakespeare, quella dei «Lord Chamberlain’s Men». Si tratta, infatti, di
un’ottima edizione, ricavata dal manoscritto stesso dell’autore oppure dal
copione usato dal suggeritore della compagnia. Sotto il titolo, essa reca una
descrizione succinta, ma molto significativa, degli argomenti che vi vengono
trattati: «The most excellent Historie of the Merchant of Venice. With the
extreame crueltie of Shylocke the Iewe towards the sayd Merchant, in cutting
a iust pound of his flesh: and the obtayning of Portia by the choyse of three
chests. As it hath beene divers times acted by the Lord Chamberlaine his
Servants. Written by William Shakespeare» (L’eccellentissima storia del
Mercante di Venezia. Con l’estrema crudeltà di Shylock l’ebreo verso il detto
Mercante, nel taglio di una libbra esatta della sua carne; e la conquista di
Porzia tramite la scelta dei tre scrigni. Come è stata diverse volte
rappresentata dai servitori del Lord Ciambellano. Scritta da William
Shakespeare).
Due anni prima, il dramma era già stato rappresentato e doveva aver avuto
molto successo, visto che veniva iscritto nello Stationer’s Register, come si è
detto, proprio perché nessun altro si appropriasse dei diritti di stampa, ed era
definito, in tale primissima menzione, come «a booke of the Marchaunt of
Venyce or otherwise called the Iewes of Venyce» (un libro del Mercante di
Venezia o altrimenti chiamato l’Ebreo di Venezia). Tale definizione, insieme a
quella già citata che riassume l’argomento sul frontespizio dell’in-quarto, ci dà
le prime chiavi di lettura dell’opera al momento stesso della sua uscita. Nella
prospettiva dello stesso autore, o di un incaricato della sua compagnia, o del
tipografo, oppure nella ricezione fedelmente registrata del suo primo
pubblico, il dramma si presentava centrato sulla figura del Mercante come su
quella dell’Ebreo. Inoltre, l’articolazione dell’opera era manifestamente