Page 1859 - Shakespeare - Vol. 2
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ROSALINDA

          Ti  potrei  prendere  in  parola,  ma  lasciamo  stare,  ti  prendo  per  marito,
          Orlando. Ed ecco qui una ragazza che si sbriga prima del prete, e certo mente
          di donna precede ogni fatto.



              ORLANDO
          Così fan tutti i pensieri, che ci hanno le ali.



              ROSALINDA

          Ma adesso dimmi per quanto tempo la tieni, dopo ch’è stata tua.


              ORLANDO

          Per sempre e un giorno.



              ROSALINDA
          Di’ pure un giorno senza il sempre. No, no, Orlando, gli uomini sono aprile da
          innamorati e dicembre da sposati. Le ragazze son maggio da ragazze, ma il
          cielo cambia da maritate. Io sarò più gelosa di te che un piccione di Barberia
          della sua piccioncina, strillerò più d’un pappagallo quando viene il temporale,

          sarò  più  vanitosa  d’una  bertuccia,  più  pazza-capricciosa  d’una  scimmietta.
          Piangerò per niente come Diana sulla fonte, e lo farò quando tu sei in vena
          d’allegria. E quando avrai voglia di dormire riderò come una iena.



              ORLANDO
          Farà così pure la mia Rosalinda?



              ROSALINDA

          Puoi contarci, farà come me.


              ORLANDO

          Oh ma lei è saggia.



              ROSALINDA
          Difatti,  altrimenti  non  avrebbe  lo  spirito  per  farlo.  Più  saggezza  più  bizze.
          Chiudi la porta su ingegno di donna, e quello esce per la finestra. Chiudi la
          finestra, e quello scappa per il buco della serratura. Tappa questo, e vola col
          fumo per la cappa del camino.
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