Page 1854 - Shakespeare - Vol. 2
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quali un ruminar ricorrente m’avvoltola in una molto stramba tristezza.
ROSALINDA
Siete un viaggiatore! Sfido che avete titoli ad essere triste! Magari avete
venduto le vostre terre per vedere quelle degli altri. E poi, chi molto vede e
nulla stringe è come chi ha occhi ricchi e mani vuote.
JAQUES
Be’, mi sono fatto un’esperienza.
Entra Orlando.
ROSALINDA
È quella che vi deprime. Per me, meglio un matto che mi tiene allegra, che
un’esperienza che mi rattrista. E con le spese del viaggio, per giunta!
ORLANDO
Felice dì, mia cara Rosalinda.
JAQUES
Ah no! Dio v’assista, m’incominciate a parlare in versi sciolti!
ROSALINDA
Addio messer Viaggiatore. E mi raccomando, attenzione: erre moscia e abiti
buffi; poi, screditare tutte le qualità del paese vostro; disamore pel posto
dove siete nato; e magari uno scazzo col Padreterno perché v’ha dato la
faccia che avete; altrimenti farò fatica a credere che avete navigato in
gondola. (Esce Jaques.) Ma dico io, Orlando, dove siete stato tutto questo
tempo? Voi innamorato! Fatemi un altro di questi scherzi, e starete alla larga
da me.
ORLANDO
Mia bella Rosalinda, son qui con neanche un’ora di ritardo.
ROSALINDA
Mancar d’un’ora di ritardo a una promessa d’amore! Ma chi spaccasse un
minuto in mille parti, e poi mancasse d’un bruscolo della millesima parte del