Page 1853 - Shakespeare - Vol. 2
P. 1853

ATTO IV        20  EN






                                                     Scena I        EN



                                         Entrano Rosalinda, Celia e Jaques.



              JAQUES
          Bel ragazzo, ti prego, diventiamo più amici.



              ROSALINDA
          Mi dicono che siete un tipo un po’ depresso.



              JAQUES
          È così. Preferisco lo spleen alla risata.



              ROSALINDA
          Sì, però chi eccede nell’uno e l’altro lato, è gente detestabile. Si espone ogni
          momento agli appunti più squallidi, peggio degli ubriaconi.



              JAQUES

          Ma no, no, triste è bello, e tenerselo in sé.


              ROSALINDA

          Allora è bello pure essere un palo.



              JAQUES
          Nota bene, io non ho la tristezza del dotto, che poi è invidia. Non ho quella
          del musicista, che è un po’ roba da matti.                21   Né quella del cortigiano, che è
          pura arroganza. Né del soldato, che è ambizione. Né del magistrato, che è
          una tristezza diplomatica. Né quella della signora, pura civetteria. E neanche

          quella  dell’innamorato,  che  è  un  po’  tutto  assieme.  La  mia  è  una  tristezza
          solo  mia,  composta  di  molti  ingredienti  estratti  da  molti  dati,  ed  è  per
          l’esattezza la somma delle riflessioni che ho fatto durante i miei viaggi, nei
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