Page 1850 - Shakespeare - Vol. 2
P. 1850

SILVIO

                               Ma se ti duole,
               il rimedio si trova. Se ti dolgono
               le mie pene d’amore, dando amore

               risolvi le mie pene e il tuo dolore.


              FEBE

               Il mio amore ce l’hai. Non lo dice il vangelo?



              SILVIO
               Già, ma io voglio te.



              FEBE
                               Questa è vera ingordigia.
               Silvio, è passato il tempo che ti odiavo,
               ma ancora non è il tempo d’amarti. Però, visto

               che sai parlar d’amore così bene,
               la tua presenza, che prima mi urtava
               adesso la sopporto. Anzi, ho per te un incarico.
               Non cercare però altro compenso

               che il piacere di darmi una mano d’aiuto.



              SILVIO
               Così santo e perfetto è l’amore che sento,
               ed ho così bisogno di grazia,
               che pure spigolare dietro chi fa i mannelli
               mi parrà un gran raccolto. Se mi getti

               ogni tanto la spiga scartata d’un sorriso,
               su di questo vivrò.



              FEBE
                               Lo conosci il ragazzo
               che mi parlava poco fa?



              SILVIO

                               Non bene,
               ma lo vado incontrando spesso. È quello
   1845   1846   1847   1848   1849   1850   1851   1852   1853   1854   1855