Page 1841 - Shakespeare - Vol. 2
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AUDREY
Una befana non sono, anche se graziaddio non sono una gran bellezza.
TOUCHSTONE
Be’, ringraziamo gli dei che t’han fatta brutta; magari la strega verrà fuori
appresso. Ma la vada come la vuole, ho intenzione di sposarti, e per questo
sono andato a trovare il curato del villaggio qua vicino, Mastro Oliver
Scassatesti, che m’ha promesso di trovarsi qui, in questo punto esatto del
bosco, per farci coppia.
JAQUES
(a parte)
Quest’incontro non me lo voglio perdere.
AUDREY
Boh, gli dei ci assistano!
TOUCHSTONE
Amen. Se uno fosse un fifone ci sarebbe da vacillare di fronte a questo passo.
Ché qui non c’è chiesa ma bosco, e gli invitati han tanto di corna. Ma con
questo? Coraggio! Le corna sono odiose ma necessarie. Ed è stato detto che i
più non sanno neanche il bene che hanno. Giusto. Molti hanno corna
magnifiche, e nemmeno lo sanno. Però son le mogli a portarle in dote, mica
se le mettono da soli. Corna dunque? Proprio così. E solo ai poveracci? No,
no. Il più nobile cervo le ha grosse come il cervo più scalcagnato. Allora è
meglio restare scapoli? Neanche. Una città murata val più d’un villaggio, no?
Così il frontone d’uno sposato val mille volte la spoglia facciata dello scapolo.
E c’è di più, un muro a difesa è meglio che starsene allo scoperto, e
similmente un bel paio di corna è meglio che esser senza. Ecco qua Mastro
Oliviero.
Entra Sir Oliver Martext.
Siate il benvenuto, sire. Ci volete sbrigare qui sotto frasca, o dobbiamo venire
in chiesa?
SIR OLIVER