Page 1798 - Shakespeare - Vol. 2
P. 1798
IL VECCHIO DUCA
Be’, vogliamo ora andare ad ammazzarci
qualche capo di cacciagione? 11 Eppure
mi urta che questi poveri sciocchini variopinti,
cittadini nativi di questa desolata
città, s’abbiano sulle proprie terre
insanguinati i loro tondi fianchi
dalle frecce forcute.
PRIMO BARONE
E infatti, monsignore,
il malinconico Jaques se ne fa un cruccio,
e in questo, giura, voi sareste usurpatore
più del fratello che v’ha messo al bando.
Oggi il Signor d’Amiens qui, e io stesso
siamo riusciti a strisciar quatti quatti
alle sue spalle, mentr’era sdraiato
sotto una quercia, che fa capolino
con la vecchia radice sul ruscello
che fruscia per la selva, e proprio lì
era andato a languire, oramai tutto solo,
un povero cervo ferito dalla mira
del cacciatore; e, signor mio, davvero
quella povera bestia emetteva
gemiti così crudi, che nel cacciarli fuori
gli stiravan la veste di cuoio, fino a scoppiare,
e grosse tonde lacrime si inseguivano
in una caccia pietosa
giù sul muso innocente. E il meschino peloso,
dal quale il triste Jaques non staccava i suoi occhi,
stava proprio sul ciglio del ruscello veloce
e l’ingrossava con il proprio pianto.
IL VECCHIO DUCA
E Jaques cosa diceva? Non trasse una morale
da quella vista?
PRIMO BARONE