Page 1576 - Shakespeare - Vol. 2
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Alençon e io finimmo a terra assieme, gli strappai questo guanto dall’elmo: se
          qualcuno lo reclama per suo, costui sarà un amico di Alençon e un nemico
          della nostra persona. Se incontri un tipo così, fallo prigioniero, per l’affetto
          che mi porti.



              FLUELLEN
          Vostra  Grazia  mi  fa  i  più  grandi  onori  che  i  cuori  dei  suoi  sudditi  possono

          aspirare:  mi  piacerebbe  vederla,  la  bestia  a  due  gambe  che  si  ritiene
          oldraggiato  alla  vista  di  questo  guando,  ecco  tutto:  vorrei  proprio  vederlo
          almeno una volta, e piaccia a Dio nella Sua grazia di farmelo trovare.



              ENRICO
          Tu Gower lo conosci?



              FLUELLEN

          È mio ottimo amico, con vostra licenza.


              ENRICO

          Ti prego, vallo a cercare e portalo alla mia tenda.



              FLUELLEN
          Lo vado a prendere.
                                                                                                           Esce.



              ENRICO
               Mio Conte di Warwick, e voi Gloucester, fratello mio,
               andate dietro a Fluellen e stategli alle calcagna.

               Il guanto che gli ho dato per farsi riconoscere
               può darsi gli procuri un sonoro ceffone:
               appartiene a quel soldato e, stando ai patti, dovrei
               essere io a portarlo. Seguitemi, mio buon cugino Warwick.

               Se quel soldato lo colpisce, e son certo,
               dal suo piglio ruvido, che manterrà la parola,
               potrebbe derivarne qualche rogna imprevista,
               poiché conosco l’ardimento di Fluellen:

               se provocato alla collera, va a fuoco come la polvere,
               e in men che non si dica restituisce l’offesa.
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