Page 1529 - Shakespeare - Vol. 2
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tagliata come il tal generale e una tenuta da campagna lacera da far paura,
          fa  meraviglia  a  pensarci.  Ma  dovete  imparare  a  riconoscerli,  questi  figli
          degeneri del nostro tempo, ché altrimenti potreste prendere qualche granchio
          colossale.   89



              FLUELLEN
          Vi dico una cosa, Capitan Gower: mi rendo condo che quest’uomo non è quel

          che vorrebbe tando dimostrare al mondo. Se lo prendo in castagna, gli dirò il
          fatto suo...
          Udite, sta arrivando il Re, e io devo dirgli del ponde.

               Tamburi e stendardi. Entrano il Re [Enrico] e i suoi soldati malconci, [con]
                                              Gloucester [e] Clarence.
          Dio benedica Vostra Maestà!



              ENRICO
          Ebbene, Fluellen, sei venuto dal ponte?



              FLUELLEN
          Sì, con licenza di Vostra Maestà. Il Duca di Exeter ha difeso il ponde col più
          grande valore: i Francesi si sono dispersi, badate bene, dopo fatti d’arme di

          grande eroicismo e prodezza. Il nemico, diamine, stava per impossessarsi del
          ponde,  ma  è  stato  costretto  a  ritirarsi,  e  il  Duca  di  Exeter  è  padrone  del
          ponde. A Vostra Maestà posso dirlo: il Duca di Exeter è un uomo coraggioso.



              ENRICO
          Quanti uomini avete perduto, Fluellen?



              FLUELLEN

          La  perdizione     90   del  nemico  è  stata  assai  grande,  massimamende  grande:
          diamine,  per  parte  mia  credo  che  il  Duca  non  abbia  perduto  neanche  un
          uomo, se non un tale che a quanto pare sarà giusdiziato per aver rubato in
          chiesa,  un  certo  Bardolfo.  Forse  Vostra  Maestà  lo  conosce:  la  sua  faccia  è
          tutta pustole e bitorzoli e forungoli e eruzioni, e le labbra gli soffian sul naso,

          e questo è come un tizzone ardende, qualche volta bluastro e qualche volta
          rossastro; solo che − sia lode a Dio − quel naso ora va sul patibolo, e il suo
          fuoco è spento.      91
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