Page 1528 - Shakespeare - Vol. 2
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Crepa, sii maledetto! Col cavolo che sei un amico!



              FLUELLEN
          Bene.



              PISTOLA
               Va’ a farti fottere!



              FLUELLEN
          Di bene in meglio.



              PISTOLA
               Dico, fottute le tue budella e le tue sozze frattaglie!
                                                                                                           Esce.



              FLUELLEN
          Capitan Gower, avete sentito che tuoni e lampi?




              GOWER
          Ma sì, costui è un impostore, un gaglioffo di tre cotte, ora me lo ricordo: un
          magnaccia, un tagliaborse.



              FLUELLEN
          Gesù,  ne  ha  dette  tande,  al  ponde,  di  parole  di  sfida,  quande  ne  potete
          sentire  in  un  giorno  d’estate.  Ma  mi  sta  benissimo:  quanto  m’ha  detto,  vi

          garandisco, saprò ricordarlo al momendo opportuno.


              GOWER

          Insomma,  costui  è  un  babbione,  un  buffone,  un  cialtrone,  che  quando  gli
          capita se ne va alla guerra per farsi bello, una volta tornato a Londra, nei
          panni  del  reduce.  Questi  tipi  li  sanno  a  menadito,  i  nomi  dei  grandi
          comandanti, e vi mandano a memoria i luoghi dei fatti d’arme − la ridotta tal

          dei tali, la tale breccia, il talaltro convoglio − chi ne uscì con onore, chi fu
          colpito a morte, chi si coprì di vergogna, in che posizione venne a trovarsi il
          nemico;  e  tutto  questo  ve  lo  scodellano  a  perfezione  con  tutto  un  frasario
          guerresco,  ch’essi  infarciscono  d’imprecazioni  di  nuovo  conio.  E  che  effetto

          faranno,  fra  boccali  spumeggianti  e  cervelli  impregnati  di  birra,  una  barba
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