Page 127 - Shakespeare - Vol. 2
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HUBERT
Il re, temo, è stato avvelenato 197 da un monaco:
l’ho lasciato che non riusciva quasi più a parlare e son corso
in cerca di voi per informarvi della disgrazia,
così che, sapendo l’accaduto, vi possiate armare al meglio
contro queste circostanze impreviste
con tutto l’agio possibile.
BASTARDO
Come ha preso il veleno? Chi era l’assaggiatore?
HUBERT
Un monaco − ch’io sia dannato − un furfante ben risoluto,
cui di colpo son scoppiate le budella; il re dice ancora
qualche parola e può darsi si riabbia.
BASTARDO
Chi hai lasciato ad assistere sua maestà?
HUBERT
Come, non lo sapete ancora? I nobili sono tornati
e hanno portato con sé il principe Enrico,
per la cui intercessione il re li ha perdonati:
stanno tutti attorno al re.
BASTARDO
Trattieni la tua indignazione, potente cielo,
e non spingerci a sopportare più di quanto possiamo! 198
Te lo devo dire, Hubert: metà delle mie forze stanotte,
mentre attraversavano queste pianure, son state sorprese
dalla marea e gli acquitrini di Lincoln le hanno divorate.
Io stesso, che ero su un buon cavallo, mi sono salvato a stento.
Ma fammi strada: portami dal re,
non vorrei che morisse prima del mio arrivo.
[Escono.]
Scena VII EN